Tale proposta rappresenterebbe una profanda svolta per la legislatura italiana.
Beltrandi sostiene che l'attuale legge è fortemente sbilanciata dalla parte degli editori/produttori.
Tale legge infatti rischia di ledere sia il singolo utente(che condivide pochi file musicali) sia la collettivita' che vede leso il diritto al sapere e alla cultura.
Il punto di equilibrio risiederebbe nell'introdurre licenze collettive per il web(come gia' è in atto nel nord Europa).
Fonte: Azpoint