"Ci sentiamo di affermare che il segmento di mercato dei microprocessori funziona normalmente e che la condotta di Intel è stata legale, tesa alla libera concorrenza e vantaggiosa per i consumatori. Anche se ovviamente avremmo preferito evitare i costi e gli inconvenienti incorsi nel rivendicare la legalità della nostra condotta competitiva in Europa, la decisione della Commissione di emettere una comunicazione di addebiti significa che almeno Intel avrà l'opportunità di ascoltare e rispondere alle accuse sostenute dal nostro principale concorrente".
"Il caso è basato sulle rimostranze di un diretto concorrente e non di clienti o consumatori. La Commissione ha l'obbligo di indagare in merito. Tuttavia, una comunicazione di addebiti contiene solo accuse preliminari e non equivale a dichiarare che siano state riscontrate violazioni delle leggi dell'Unione Europea. A Intel verrà ora data la possibilità di rispondere direttamente alle preoccupazioni della Commissione nell'ambito del processo amministrativo. È evidente che questo settore è aspramente competitivo e attivo. Se i concorrenti sono forti e ottengono buoni risultati, vengono compensati dal mercato. Se invece sono deboli e con risultati inferiori alle aspettative, il mercato risponde di conseguenza".
Fonte: Tomshw