Insomma, l'industria discografica ha individuato una presunta "debolezza" da sfruttare. I server eDonkey - e non solo - non offrendo direttamente i file illegali possono essere chiusi solo dimostrando che in qualche modo la responsabilità di ciò che accade sulle reti P2P è anche dei gestori. Non a caso la corte di Amburgo ha dichiarato che "l'operatore del server ha favorito l'attività illegale" anche non partecipando direttamente. Insomma, a questo punto deve essere chiaro che non rispondere adeguatamente alle richieste dei detentori dei diritti di copyright e non dotarsi di misure preventive d'ora in poi potrebbe rivelarsi un problema. Un po' com'è avvenuto in Belgio con il caso del provider Scarlet Extended - obbligato ad istallare filtri antipirateria.
Per Stefan Michalk, portavoce di IFPI, è arrivato il momento di volgere lo sguardo verso gli ISP. A suo parere tutti coloro che non collaborano, o non utilizzano soluzioni tecnologiche adeguate, saranno ritenuti responsabili delle azioni illegali dei propri clienti. E quindi portati in tribunale.
Intanto Engadget, tra gli altri, parla di un disperato cinquantenne di Hannover che nella notte di sabato ha lanciato dalla finestra il suo PC. Era un gestore di server P2P? Non riusciva più a connettersi al nodo preferito? La polizia indaga.
Fonte: PuntoInformatico