Niente più mani legate dall'iPod. Ha dello storico l'accordo di ieri tra Emi e Apple, per la liberalizzazione degli mp3. Fino ad oggi, scaricare musica legalmente da iTunes obbligava ad ascoltare i brani unicamente sul lettoreiPod, per via del DRM (Digital Right Management), la protezione contro la pirateria che rendeva impossibile esportare i pezzi al di fuori dell'iPod.
Il binomio iTunes-iPod vede la sua fine, per ora solo relativamente a Coldplay, Rolling Stones, Norah Jones e altre celebrità della scuderia Emi. Gli utenti di iTunes potranno scaricare i brani ad un prezzo maggiorato (1,29 euro anziché 99 centesimi), ma con la libertà di ascoltarli su ogni lettore mp3. L'acquisto di un intero album invece non prevede maggiorazioni, pur escludendo la protezione DRM.
Secondo Steve Jobs di Apple, entro fine anno il 50% del catalogo di iTunes sarà DRM-free. Degli artisti Emi, sono per ora esclusi i Beatles, ma i vertici della casa discografica assicurano che presto anche le loro canzoni saranno disponibili senza lucchetti.
L'annuncio dell'accordo Emi-Apple è avvenuto ieri, in una attesissima e seguitissima conferenza stampa (ascolta l'audio o leggi il Pdf della presentazione) che non ha deluso le attese, facendo gioire tutti gli appassionati di musica (e coloro che si battevano contro il monopolio iTunes-iPod).
Le canzoni del catalogo Emi, oltre a poter essere ascoltate liberamente, saranno encodate ad un bitrate maggiore (256 kbps AAC), raddoppiando la qualità e rendendo i brani pressoché identici alla registrazione originale. Gli utenti potranno comunque scegliere le corrispettive versioni a qualità minore e con DRM, pagando gli usuali 99 cents. Le novità annunciate prenderanno il via da maggio.
Impazzano le reazioni dei blogger: a fronte di un generale apprezzamento dell'abolizione dei DRM, non mancano alcuni elementi negativi. Massimo Mantellini, ad esempio, fa notare che la libertà dai DRM comporta per gli acquirenti un aumento del 30% del prezzo da pagare.
Il due aprile rimarrà una data storica, ma si parlerà ancora a lungo di abolizione dei DRM e dei giochi di potere tra Apple e le industrie discografiche.