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Recensione Zalman 1000-HP - Uno sguardo all'interno

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Uno sguardo all'interno

Abbiamo aperto lo Zalman 1000-HP per meglio comprendere la bontà di questo alimentatore.
Il layout è molto ordinato e rispecchia la classica divisione nelle tre sezioni  primario-trasformatori-secondario separate dai dissipatori in alluminio sul quale sono montati i componenti più caldi quali i raddrizzatori di corrente.

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Ovviamente non si può fare a meno di notare la peculiarità di questo alimentatore costituita dall'innovativo sistema di dissipazione. Al posto dei comuni heat-sink in alluminio dotati di alette, troviamo un dissipatore dotato di heat-pipe in rame che convoglia il calore verso le alette di alluminio posizionate davanti alla griglia posteriore dell'alimentatore. L'evidente vantaggio di questa soluzione, consiste nella miglior conduzione di calore dai raddrizzatori e nella migliore areazione dei componenti presenti sul PCB, solitamente ostacolata dalla presenza delle alette orizzontali. Il flusso d'aria in questo modo attraversa tutta la lunghezza dell'alimentatore, per poi passare attraverso le alette in alluminio a cui viene convogliato il calore dalle heat-pipe uscendo infine dalla griglia posteriore. L'unica obiezione che si può fare è dovuta alla ridotta distanza tra tali alette, che porta a fornire una resistenza piuttosto elevata. In questo modo il flusso d'aria sarebbe favorito ad uscire dalle porzioni della griglia non coperta dalle alette invece che ad attraversarle.
A parte ciò non possiamo che elogiare il lavoro della Zalman che combinando l'utilizzo di heat-pipes e un'ottima ventola di propria produzione da 140mm con tecnologia 2 ball-bearing (quindi presumibilmente longeva oltre che silenziosa) riesce a dissipare egregiamente il calore prodotto da questo potente alimentatore, mantenendo la ventola a bassi regimi di rotazione e quindi riducendo il rumore prodotto.
Passando ad analizzare i componenti utilizzati troviamo nel primario i due grandi condensatori di filtro da 270uF della giapponese Matsushita certificati 105°C (invece dei comuni 85°C che solitamente sono utilizzati nella maggior parte degli alimentatori). Anche nel secondario troviamo dei 105°C, questa volta della taiwanese Teapo. La bontà di questi componenti fa ben sperare sulla longevità dell'alimentatore, visto che salvo problemi dovuti alla rete elettrica quali ripetuti sbalzi di corrente, l'invecchiamento delle componenti è una delle poche cause che può portare al deterioramento delle prestazioni e infine alla rottura della PSU.
Il compito della trasformazione da 220V RMS a 12V è affidato a due grandi trasformatori gemelli, che spiccano nella sezione centrale. Un terzo trasformatore più piccolo, è utilizzato per ottenere i +5VSB ossia la tensione fornita al pc in modalità stand-by.
Dietro a uno dei due condensatori di filtro e sotto alla scheda dei connettori modulari, abbiamo individuato la schedina del PFC attivo e del controllo PWM.

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Infine da alcune scritte sul PCB è stato possibile risalire al produttore della piattaforma dell'alimentatore, l'Enhance Electronics, azienda taiwanese che dal 1986 opera nel settore dei Power Supply. La scelta da parte di Zalman di affidarsi a un alimentatore prodotto da terze parti non ci sorprende affatto. E' anzi di uso piuttosto comune specie per aziende come la Zalman che non hanno un know-how sufficiente in questo settore per produrre alimentatori di queste caratteristiche. Non dimentichiamo comunque l'ottimo lavoro fatto dalla Zalman per migliorare la dissipazione del calore attraverso l'introduzione delle heat-pipes e la ventola di propria produzione.
Ultima nota per i fili utilizzati per realizzare i cavi, dove, specie nel caso dei connettori 12V che richiedono un maggior assorbimento, sono stati scelti dei “16 AWG” in grado di sopportare amperaggi maggiori rispetto ai “18AWG” e “20AWG”.

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