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AnalisiI Strutturale di una Ventola
SPESSORE: la gran parte delle ventole attualmente esistenti sono spesse 25mm. Questa dimensione è diventata ormai uno standard di produzione, per via dell’ottimo bilanciamento tra compatibilità, potenza e rumorosità complessiva. Ovviamente però esistono esigenze particolari che hanno portato alla creazione di modelli dallo spessore differente, che appunto è importante in determinate tipologia di applicazioni, industriali, consumer o server. Ad esempio il famoso marchio Scythe si è sempre contraddistinto dall’aver immesso in commercio modelli particolarmente validi, aventi uno spessore molto ridotto pari a 10mm; questa tipologia è utile per dissipatori low profile, dove le dimensioni sono più importanti delle prestazioni complessive. Oltre a questa tipologia è importante far notare che esistono in commercio modelli con uno spessore di 38mm ( ad esempio i famosi modelli della Delta Electronics ) però soluzioni del genere, generalmente sono orientate ad utilizzi estremi, dove il rumore non è un problema e dove l’unico fine è l’ottenimento delle massime prestazioni possibili.
DIAMETRO: sebbene siano presenti dei convogliatori, un diametro maggiore permette di aumentare il valore di CFM e diminuire l’emissione sonora in dB(A). Lo standard di utilizzo delle ventole per i cabinet, nel corso della loro evoluzione, si è spostato da 60/80 a 120mm, ed ultimamente si cominciano ad intravedere modelli aventi ventole da 140mm, nella parte posteriore e superiore. Per i cabinet sono presenti ventole di aerazione con diametri molto elevati, ben 230mm, mentre per i dissipatori al massimo si è arrivati a 150mm. Per i dissipatori delle VGA, sono usciti modelli in commercio che supportano fino a 4 ventole da 120mm, ma comunque i diametri sono generalmente nell’ordine dei 60-80mm.
PALE: il numero delle pale di una ventola è un buon indice, generalmente, del CFM, in quanto più è elevato e più portata permetterà a parità di spessore e diametro, però non è sempre così ed esistono delle eccezioni dovute al design. Le pale possono essere contraddistinte da particolari motivi funzionali proprietari, ad esempio è interessante notare la serie AKASA VIPER, che si è contraddistinta per una struttura particolare che ne ha permesso un ottimo aumento dei CFM complessivi. C’è anche da far presente la tipologia delle pale a turbina, differente da quelle comuni a pala; le prime sono state utilizzate fin dagli albori della dissipazione termica delle componenti High-Tech, ma per i dissipatori si è optato pian piano per la seconda tipologia. Ad ogni modo oggi analizzeremo solo quest’ultima, quindi chiudiamo qui la parentesi.
MOTORE: il motore è fondamentale ovviamente per la rotazione stessa, ma è una delle parti determinanti per quanto riguarda la validità ed il successo di una ventola. I motivi sono principalmente tre: presenza di ticking (fenomeno presente nella Scythe Ultra Kaze 3000rpm che rende una ventola molto fastidiosa a causa di un ticchettio permanente dovuto alla rotazione del motore), vita della ventola (Main Time Between Failure, MTBF) ed anche RPM teorici possibili, quindi anche la gestione PWM della ventola stessa. Esistono moltissime tipologia di bearing e quindi tenete d’occhio il valore in MTBF. In merito al ticking l’unica certezza è la prova sul campo, ma è anche possibile che sia dovuta a difetti di progettazione del singolo sample, ed è più frequente con modelli aventi un motore non particolarmente stabile. Nel corso degli anni è stato possibile implementare anche la funzionalità PWM ovvero “Pulse Widht Modulation”, ovvero una regolazione della velocità della ventola in funzione del carico di lavoro della CPU, permettendo di abbassare la rumorosità quando si è in IDLE.
FEATURES: ogni modello presenta delle features caratteristiche, ad esempio basti pensare alle Noctua ovvero a delle ventole con un elevatissimo know-how. Non si può generalizzare ma in molti casi si è visto che sono i motivi funzionali delle pale ad essere diversificati, oltre alla presenza di colorazioni particolari tramite Led di illuminazione (statici o selezionabili come nella bellissima serie Enermax Vegas) oppure alla presenza di colorazioni intrinseche UV-Reactive come per quanto riguarda le Nanoxia.
GESTIONE DEI FLUSSI: anche la gestione dei flussi d’aria è di fondamentale importanza perché incide direttamente sulla pressione statica, e quindi su quel parametro che permette di aumentare la resa dissipante della ventola stessa, e quindi essere adatta a dissipatori/radiatori più o meno spessi, con tutte le conseguenze del caso.
Abbiamo deciso di comparare i dati di targa delle ventole di modo che abbiate un’idea complessiva delle caratteristiche tecniche, affinché il tutto sia di più facile comprensione. Sono riportati i valori della rumorosità in dB, i valori del CFM e molti altri parametri determinanti, tra cui la vita media in MTBF. In merito alla rumorosità, vogliamo precisare che la scala in dB è di natura logaritmica, quindi non è non lineare. Ogni 3 dB emessi c’è un raddoppio del rumore prodotto dall’unità. Tra 20 dB e 29 dB c’è una differenza molto elevata, perlomeno a parità di ventola.
Ora analizzeremo una delle marche più interessanti in commercio, Phobya.